Pubblichiamo lo studio che l’Unione petrolifera ha diffuso dopo le giornate di divieto imposte da alcuni amministratori locali e dal sindaco di Roma, Virginia Raggi in particolare, per fornire una informazione basata su dati scientifici relativamente alle fonti di inquinamento.
In un fase nella quale l’incompetenza, la scarsa conoscenza e la demagogia sembrano farla da padrone una riflessione sui fattori legati all’inquinamento che non può essere affrontato con demagogia e superficialità, ci sembra adeguata. Prima di assumere decisioni, probabilmente poco utili, ma che danneggiano i cittadini e talvolta non raggiungono gli obiettivi prefissati, è indispensabile acquisire la conoscenza. Per questo ho pensato utile dover pubblicare lo studio che l’Unione petrolifera ha messo a disposizione per fornire quegli elementi di valutazione, fondati su dati scientifici, che non sembrano sempre essere la motivazione per la quale i suddetti provvedimenti vengono emanati.
“È dunque evidente che la decisione del Comune di Roma di limitare la circolazione delle diesel euro 5 e euro 6 avrà un effetto praticamente nullo sulla riduzione delle emissioni inquinanti, in particolare del PM10. Si tratta pertanto di una decisione del tutto ingiustificata alla luce dei valori realmente emessi che, oltre a creare disagio tra i consumatori, determina incertezza bloccando o rallentano il ricambio del parco e cioè uno degli strumenti principali in grado di dare un contributo positivo alla qualità dell’aria nel medio termine, data l’elevata età media del parco veicoli pubblico e privato rispetto alla media europea.“
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