EMERGENZA CORONAVIRUS: COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE GIOVEDI’ 9 APRILE – LIQUIDITA’, TEMPI DI GUIDA, PROROGA CISTERNETTE.

9 Aprile 2020 TUTTE LE CIRCOLARI

VENERDI’ 9 APRILE

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

La montagna ha partorito il topolino. Così si potrebbe definire il decreto che il Governo ha deliberato per risolvere il problema della liquidità. Noi riteniamo che la soluzione dovesse essere quella di dare, così come avviene in altri Paesi esteri, risorse immediate alla gente ed alle imprese. Così non è avvenuto, anche se le somme che il Governo ha annunciato sono importanti. Il trasferimento non c’è. Quello che doveva avvenire non c’è stato. Sarebbe come se quando si sono verificate delle calamità naturali in alcune zone del Paese i politici si fossero presentati con l’annuncio della messa a disposizione di garanzie sui debiti e basta. Come nel Medioevo venivano accolti i gabellieri dai contadini, altrettanto sarebbe successo a loro. Accolti con palate di letame.

Ora le banche e lo Stato sono i soggetti che entrano nella delicata vicenda del credito coperto dalle garanzie dello Stato. Si tratta quindi di soldi prestati che dovranno essere restituiti e nel caso il fruitore non sarà in grado di poter rimborsare il suo debito, è intuibile, che lo Stato vorrà verificare se le procedure sono state condotte in modo corretto dalle banche che hanno erogato i crediti. Anche se la circolare dell’Abi invita alla massima velocizzazione dei tempi, le banche qualche attenzione la vorranno attuare a loro tutela. Si tratta comunque di un debito che il Governo in carica non dovrà gestire. Alla scadenza infatti si saranno rinnovate le cariche del Parlamento, di Governo ed anche della Presidenza della Repubblica. Insomma se la misura risulterà gravosa per lo Stato dovrà farsene carico chi allora governerà il Paese. E’ come scaricare sui figli i debiti contratti dai padri.

Anche la parte relativa al rinvio dei versamenti Iva e dei contributi appare lacunosa. Troppo breve il tempo concesso. Quanti riusciranno dopo due o tre mesi di inattività e calo del fatturato a corrispondere il dovuto agli Enti? Il problema è quindi da tenere in considerazione ricordando che le imprese devono programmare ma per poterlo fare necessitano di certezze. Ed anche queste, anche non escludendo una nuova proroga, ad oggi non esistono. Non sarebbe stato meglio spostare alla fine anno?

I finanziamenti annunciati sono sicuramente significativi ma il rischio vero è che l’attuazione potrebbe, se non vi sarà una gestione puntuale e rapida, non riuscire a esplicare gli effetti prefissati.

Il mondo dei trasporti attende anche alcune misure che nell’incontro con la ministro De Micheli sono state affrontate positivamente. Alcuni impegni importanti sono stati assunti. La speranza è che non trovi ostacoli sulla sua strada in modo che quanto annunciato sia realizzato. L’esempio sui tempi di guida lo dimostra. Qui occorre dirlo con la dovuta chiarezza la grande responsabilità è da attribuirsi a coloro che pensano ancora di rappresentare i lavoratori e non hanno compreso che la norma richiesta innanzitutto offriva proprio agli autisti la possibilità di rientrare magari a casa dopo la settimana/e lavorativa/e e comunque non avrebbe certo favorito episodi di sfruttamento. Questi si potevano colpire anche duramente. Una piccola nota: più del 50% sono operatori che guidano il proprio automezzo e questi non si sentono certamente rappresentati dalle organizzazioni sindacali. Quindi una posizione che mette in difficoltà quelle imprese che lavorano per tutti e che potrebbero scegliere di sospendere l’attività. Complimenti a questi rappresentanti.

Una domanda mi pongo. Il governo ascolta eminenti scienziati virologi, spesso solo in cerca di visibilità sui media, ma perché non cerca anche di sentire esperti industriali, banchieri, economisti e logistici. Che ne sanno Casalino, Spadafora, che non si è particolarmente impegnato per tutelare soprattutto i giovani che svolgono delle attività sportive o fisiche. E’ a conoscenza il Ministro di quanto beneficio apportino queste attività soprattutto in momento come questi?

Intanto ieri un nuovo ponte è collassato in provincia di Massa Carrara che tra le principali attività ha l’estrazione del marmo che viene trasportato su automezzi pesanti. Ma le modifiche da apportare in nome della sicurezza alle norme sui trasporti eccezionali? E questo sarebbe il soggetto al quale qualcuno pensava di affidare la gestione dei tratti Autostradali? Se non sbaglio ho letto che da una verifica effettuata su quel ponte era stato assicurato che tutto era in ordine. Meno male!

N.B. E’ stata approvata la proroga al 2021 delle Cisternette. Domani vi daremo informazioni più precise.

MARTEDI’ 7 APRILE

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Ieri il Consiglio dei Ministri ha affrontato il tema degli interventi a favore di misure finanziarie a sostegno delle imprese e persone colpite dal Coronavirus. Dobbiamo essere contenti? Intanto attendiamo il testo sottoscritto e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, anche perché il testo è stato approvato con la formula del “salvo intese” che solitamente serve a nascondere le diversificazioni emerse. Questo è per ora solo servito a sparare sui giornali che un grande intervento finanziario, mai visto fino ad oggi, è stato deciso. Quando potremo leggere il testo definitivo ed approfondire gli interventi daremo notizie più precise.

Oggi intanto si è tenuto l’incontro con le confederazioni generali sul tema trasporti con la Ministro Paola De Micheli. Confcommercio/Conftrasporto era ovviamente presente ed ha potuto rappresentare le proposte che in mattinata le federazioni dell’Unatras avevano messo a punto in una conference call per la parte che riguarda il trasporto su gomma mentre in un’altra riunione erano state definite le esigenze delle realtà del mare sempre aderenti a Conftrasporto.

Per il trasporto su gomma è stata annunciata una norma sui tempi di pagamento che entrerà nel decreto di Aprile, così come saranno anticipati i rimborsi sui pedaggi autostradali. Per i versamenti dei contributi e Iva saranno applicate le procedure come previsto per le altre imprese mentre per gli interventi bancari per la liquidità alle imprese esiste l’impegno che nelle eventualità di mancata concessione da parte delle banche, su segnalazione delle associazioni, vi sarà un intervento del Ministero.

Sui tempi di guida il Ministro non è entrato nel merito. Il che lascia intendere che non vi saranno dei significativi cambiamenti.

Una notizia che era attesa riguarda i divieti di circolazione per le festività Pasquali dal 10 al 14 aprile. Il D.m è già stato emanato. Quindi l’autotrasporto potrà circolare e fare così felice il sistema produttivo che continuerà a minacciare gli autotrasportatori di non pagare (una battuta sarcastica ma non lontano dalla realtà).

Sul sito abbiamo pubblicato quanto l’autotrasporto è indispensabile per il bene pubblico. La lunga fila degli automezzi che portavano materiali per la realizzazione di un ospedale a mare. I segretari collegati possono vedere le immagini impressionanti su Whats App. Altri potranno riprenderla e veicolarla a dimostrazione di quanto il ruolo del trasporto su gomma sia essenziale.

Ora vedremo come si comporterà il Governo per quanto riguarda la messa a disposizione delle risorse. Le prime anticipazioni non sembrano lontanamente in linea con quelle che altri Paesi hanno adottato. Risorse subito ed in pochi giorni accreditati sui conti delle rispettive banche. Temo che le procedure e le verifiche burocratiche introdotte vanificheranno il requisito dell’immediatezza. Questo rischia di aggravare la scelta che qualche azienda ha già anticipato di sospendere autonomamente i servizi.

L’Unatras nella mattinata ha evidenziato come al Ministro si dovrà chiedere quando alcune misure che non comportano esborsi per lo Stato potranno vedere la luce. Sono state segnalate più volte ma ad oggi non si sono avuti provvedimenti. Unatras ha deciso di comunicare altresì che se da parte delle imprese vi sarà una scelta autonoma di sospendere i servizi non si potrà che prenderne atto e attribuire le responsabilità a chi ha ostacolato le strutture che avevano la possibilità di intervenire. Intanto è stato deciso di effettuare un intervento sulle concessionarie che gestiscono le Autostrade per chiedere un incontro al fine di prospettare la possibilità di interventi a favore dell’autotrasporto.

Intanto le rappresentanze dei lavoratori annunciano una mobilitazione. Evidentemente rendere più faticosa l’attività deve essere un obiettivo prioritario. Se le imprese sospenderanno l’attività, avvieranno la richiesta di cassa integrazione il risultato per i lavoratori sarà entusiasmante. Saper comprendere che in emergenza tutte le parti debbono trovare soluzioni possibili deve essere troppo difficile. Questo non significa che se vi fossero dei comportamenti realmente dannosi per la sicurezza dei lavoratori non debbano essere oggetto di attenta valutazione, ovviamente.

VENERDI 3 APRILE

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Carneade chi era costui? Si domanda don Abbondio mentre legge un testo su San Carlo. Potremmo oggi dire la stessa cosa dopo aver letto le dichiarazioni di questa mattina di un rappresentante della Protezione civile che sosteneva che il 1 maggio gli italiani lo avrebbero passato ancora in casa. Lo stesso personaggio si è affrettato a rilasciare una ulteriore dichiarazione sostenendo che saranno i dati e la loro tendenza verso il basso o meno a deciderlo. Il ridicolo è che intorno alle 19 sempre il “dichiaratore ad usum stampae” ha di nuovo mutato parere dichiarando che la data rimane quella del 13 aprile. Che il Presidente del Consiglio chiami una ambulanza e metta a riposo questo signore che molto probabilmente è stanco. Poiché non ritengo che il giornalista che ha fatto il titolo questa mattina sia un incapace oppure un sognatore e ricordando come il soggetto in questione ha gestito la questione delle mascherine, quasi fossimo a Carnevale, ecco che il raffronto con lo sconosciuto filosofo, per Don Abbondio e citato dal Manzoni, mi è venuto spontaneo. Mi chiedo ma in che mani siamo?

La domanda come sia possibile una gestione della comunicazione così superficiale in una situazione tragica è conseguente. Non serve presentarsi davanti alle telecamere e spendere qualche lacrimuccia per ottenere un diverso giudizio dagli italiani che assistono incazzati ed attoniti a come alcuni dilettanti allo sbaraglio si comportano nella gestione dell’informazione sulla pandemia del Coronavirus. Comportamenti simili sono comprensibili al Grande Fratello e forse anche lì non sono tollerati, tanto che i partecipanti in possesso di tali deficienze vengono presto scartati. Il Governo continua a lasciare che chi si sveglia per primo possa esprimere proprie opinioni offrendo così una dimostrazione di pressapochismo. Come fidarsi? Il guaio è che decidono per noi.

Non voglio ricordare le geniali prese di posizioni di alcuni politici che scelgono di dare il meglio di loro stessi in beghe da cortile. Vi pare sia il momento di lanciare accuse di malagestione a chi sta gestendo le criticità con risultati positivi o avanzare proposte su chi debba gestire la sanità in Italia? Quello che indigna è che queste “brillanti uscite” vengono da coloro che sostenevano non vi fosse alcun problema per l’epidemia e che il Paese era dotato di capacità di risposte adeguate, per poi, a crisi in atto, scoprire che mancavano anche le precauzioni più semplici per fronteggiare la crisi. Complimenti! Nessun pensiero ai giovani che hanno la necessità di muoversi, fare sport (rispettando le disposizioni di sicurezza non sarebbe impossibile) a coloro che perdono le sicurezze lavorative, a chi in numero crescente sta sviluppando crisi ansiogene. Ma il senso di responsabilità dov’è? Solo nei divieti assurdi?

Vi pare possibile coniugare le previsioni sull’anno stupendo, economicamente parlando, che tutti noi ci apprestavamo a vivere, con gli annunci (per ora solo quelli) di destinare 30/50 miliardi per fronteggiare lo tsunami che le imprese ed i cittadini stanno vivendo e che dovranno affrontare? In Svizzera soldi veri sono già stati versati agli imprenditori ed ai cittadini. La Germania ha messo a disposizione 500 miliardi che, pare siano già versati alle imprese, secondo il numero dei dipendenti, ed ai cittadini, a fondo perso. Ma noi, per ora, ci limitiamo ad annunciare. In Italia vengono diffuse notizie su difficoltà dell’Inps per riconoscere la cassa integrazione e le pensioni. Vogliamo non credere a queste voci ma chi ha l’autorità per smentirle se ad ognuno si consente di sparare le proprie opinioni? Avere un solo responsabile credibile che fornisca comunicazioni una volta al giorno senza che possano essere interpretate a piacimento da chi cerca solo visibilità, non è possibile?

Affrontare i due temi fondamentali quello delle libertà individuali e quello della liquidità senza la continua emanazione di provvedimenti pasticciati, che anziché dare certezze suscitano perplessità e dubbi non rientra nelle linee dell’Esecutivo?

Perché il Governo italiano non segue, non quello che ho sostenuto io ma un certo Mario Draghi, che ha indicato la strada di chiedere alla Bce di vincolare le risorse messe a disposizione delle banche a costo zero, a favore delle piccole e medie imprese a fondo perso o con un tasso limitato?

Ed ancora perché non si sono emanati provvedimenti sui costi della sicurezza, sui pagamenti, sul tema delle revisioni che sarà un ostacolo forte nel momento della ripresa soprattutto per le imprese che operano all’estero? E le deroghe per i tempi di impegno lavorativo annunciate e mai emanate? Forse che i meriti che sono riconosciuti agli operatori del trasporto per consentire al Paese di non chiudere sono dimenticati se i sindacati dei lavoratori o note imprese committenti che continuano a tenere comportamenti indefinibili sia per i trattamenti che per le garanzie dei pagamenti, non condividono, non contano più??

A proposito dei tempi di pagamento il rischio se quelle imprese che consentono al Paese di non chiudere decidessero autonomamente (la voce è sempre più insistente) che non essendovi le condizioni di certezza di poter recuperare i costi affrontati sospendessero i servizi anche di pubblico interesse, in che situazione di troverebbe il Paese? Intervenga allora il Governo con garanzie, visto che si tratta di servizi indispensabili di pubblica utilità. In caso contrario che ci state a fare?

Le rappresentanze responsabili temono di non riuscire più a mantenere sotto controllo una situazione che si è venuta a creare per ragioni che non voglio definire ma sono facilmente intuibili in gran parte attribuibili alla compagine governativa. Non tutta ovviamente ma la gente la pensa sempre più in questo modo.

Noi continueremo ad operare per il bene del Paese e nell’interesse dei nostri rappresentati ma siatene certi il Popolo non dimenticherà facilmente!

MARTEDI 31 MARZO

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Nel torinese, si apprende da notizie di stampa, un giovane di 29 anni non è riuscito a sopportare la delusione di aver perso il posto di lavoro, da poco ottenuto, e si è suicidato. Il motivo sembra essere legato al licenziamento subito in quanto l’azienda ha dovuto cessare la produzione, causa le disposizioni impartite dal decreto sul Coronavirus, che  ne ha provocato la sospensione dell’attività. Una piccola azienda forse senza santi in Paradiso.

Una giovane vita sacrificata sull’altare di una gestione che non ha tenuto conto dei bisogni di tante persone fragili. Alcuni esempi che richiedono riflessione. Che senso ha impedire di correre ad una persona da sola? Chi contagia? Perché non sostenere i centri per lo sviluppo della autonomia socio-lavorativa di persone con una storia di disagio psichico e possibili fragilità? Che senso ha non consentire, nel rispetto delle regole e prevedendo adeguate verifiche, l’esercizio a numero programmato, delle attività nelle palestre, purchè senza l’utilizzo di docce o saune? E’ noto al Ministro della Salute l’utilità dell’attività fisica o nessuno glielo ha spiegato? Ho citato questi aspetti che si ricollegano al tragico gesto al quale il ragazzo ha fatto ricorso,  il Signore lo accolga nella Sua misericordia, per mettere in evidenza uno degli aspetti di rilevante importanza per nulla considerato da chi Governa il Paese. I deboli!  

Una domanda voglio porre a tutti coloro che in questa vicenda hanno un ruolo e una responsabilità. Chi ha gestito l’emergenza non poteva con una maggior attenzione evitare la “decretite acuta” ed individuare sì misure rigide, prevedendo nel contempo quelle per aiutare le persone in difficoltà? Dal 31 gennaio il tempo c’era. Un po’ di responsabilità per la tragedia che ho preso ad esempio devono sentirla coloro che stanno gestendo l’emergenza, senza tener in considerazione quelle fasce di popolazione più deboli. Certamente l’impresa dove lavorava quel ragazzo non avrà avuto alle spalle una confederazione che ha spinto per tener aperte determinate attività. Quanti “ultimi e deboli” e quante persone ed aziende sono state dimenticate?

Altrettanto devo evidenziare come per la gestione delle mascherine, delle protezioni necessarie a tutelare coloro che con il loro lavoro garantiscono al Paese di non fermarsi ed alla gente ed agli ospedali di ricevere i beni di prima necessità, sia stato un disastro. Ebbene quella parte di burocrazia che ha agito per bloccare ha delle responsabilità. Ma non sarebbe giusto scaricare solo su di loro che molte volte sono costretti a doversi districare in una selva di normative che è arduo comprendere. Le colpe vanno ricercate nei politici incapaci che non hanno saputo né prevedere né gestire quello che poi è successo. Non lo dimentichiamo che se siamo riusciti ad introdurre il trasporto merci nelle misure del Governo dobbiamo solo ringraziare la tenacia dell’on.le Paola de Micheli, Ministro dei Trasporti. A noi quello della pochette manco ci pensava!

Così come se non avessimo denunciato il disinteresse di una certa committenza che rifiutava, e lo fa ancora in talune realtà, l’utilizzo dei servizi igienici a donne e uomini dell’autotrasporto o l’assurdità di non considerare che sulle autostrade coloro che viaggiano per mantenere vivo il Paese hanno delle necessità di un ristoro, nessuno avrebbe mosso un dito. Insensibilità allo stato puro! Governare è saper dare risposte ai problemi delle persone e non solo a chi detiene i poteri finanziari. Pensare agli “ultimi” è un dovere di chi guida una Comunità.

In questi giorni di tragedia, ne ho già accennato ma ritengo utile richiamare la questione in quanto è ancora una dimostrazione di inadeguatezza, è venuto a galla un’altra bufala spesso agitata da uomini di Governo e da taluni primi cittadini . E’ il tema dell’inquinamento. Giusto argomento! Ma per superficialità, e sono generoso, si è sbagliato obiettivo. Con una prosopopea inaudita si è individuato nella mobilità (persone e merci) i maggiori responsabili dei fattori inquinanti. Ebbene in queste giornate nelle quali le autovetture ed i mezzi che trasportano merci sono stati praticamente assenti, i livelli di inquinamento a Milano, Roma ed altre città hanno sforato i limiti indicati come nocivi per la salute dell’uomo. Questo dimostra come alcune decisioni politiche vengono assunte avendo altri obiettivi. Demagogia politica, interessi di parte, incapacità. Decidete voi. Il fatto resta. I valori dell’inquinamento sono stai elevati pur in assenza di mezzi in circolazione già da diversi giorni. Prendiamone nota perché ritorneranno!

In chiusura ribadisco come l’azione della nostra realtà associativa sia sempre improntata a valori ben netti e precisi.  Non condividiamo alcune azioni che sono state messe in campo da chi, non tenendo in alcuna considerazione gli impegni assunti, ha provato a mettere in difficoltà il popolo sardo, già penalizzato nei collegamenti con il Continente.  I servizi di pubblica utilità devono rispettare gli interessi della collettività. Proprio come stanno facendo le camioniste ed i camionisti in questo periodo, rischiando di persona. Noi nel passato abbiamo organizzato proteste ma avevano come obiettivo l’ottenimento di regole per una maggior sicurezza ai cittadini. Non abbiamo esitato a metterci contro manifestazioni strumentali organizzate da una pseudo rappresentanza orientata alla protesta fine a sé stessa. A questo ci atterremo sempre. Riconosciamo quelli che per noi sono meriti e critichiamo con spirito costruttivo quelli che sono decisioni, per noi, errate.

Ecco perché in questa vicenda non abbiamo timore di schierarci dalla parte che riteniamo giusta. L’interesse generale.

Noi siamo la Fai/Conftrasporto.

LUNEDI 30 MARZO

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Riparte una nuova settimana con i problemi vecchi e con quelli che strada facendo emergono. Con la dovuta attenzione, impegno e competenza cerchiamo di affrontarli e trovare le possibili soluzioni. Fino a questa settimana, credo, tutta la nostra realtà associativa ha lavorato coordinandosi riuscendo ad ottenere, certamente non tutti, ma alcuni risultati per le imprese rappresentate e credo altre ne otterremo.

Dobbiamo continuare così! Mi verrebbe da dire, vista la data, “abbiamo fatto trenta ora facciamo anche trentuno”. Quindi non mollare!  A Tutti voi un caloroso grazie ed un forte abbraccio.

In settimana abbiamo siglato anche come Conftrasporto l’intesa con l’Abi (Associazione delle Banche). La domanda che qualcuno potrebbe porre è relativa a cosa si è ottenuto o si potrebbe ottenere? La risposta è da un lato semplice ma da non sottovalutare. Innanzitutto la Conftrasporto si è inserita a livello delle altre realtà di rappresentanza e quindi avrà titolo ad intervenire quando l’aspetto “interventi bancari” diverrà oggetto di approfondimento. Forse questo potrà anche non essere considerato da qualcuno ma vorrà dire che ce ne faremo una ragione.

Con il Presidente Palenzona, i Segretari Russo e Manfron abbiamo deciso di puntare molto sulla questione della liquidità e ne abbiamo fatto oggetto di numerosi interventi. Ogni iniziativa possibile va perseguita in modo insistente e senza mai mollare. Se riusciamo a smuovere questo aspetto abbiamo compiuto un passo in avanti importante. In una intervista sul “Corriere della Sera  – L’Economia” se ne parla.

Ovviamente sappiamo tutti che ve ne sono altri di argomenti sui quali stiamo lavorando. In particolare con le Federazioni che fanno capo ad Unatras è stata definita una linea, che il presidente Amedeo Genedani con determinazione porta avanti, e che è stata condivisa anche da altre organizzazioni.

Non possiamo certo promettere che riusciremo a raggiungere tutti gli obiettivi perseguibili realmente ma si potrà affermare che l’impegno a proseguire fino in fondo ed a non demordere non ci verrà mai meno.

Sappiamo che incontreremo difficoltà e che magari vi potranno essere valutazioni difformi ma a chi sta a cuore l’interesse della categoria deve all’esterno dimostrare di far parte di una squadra coesa e compatta. Non mancherà il momento, usciti dalla fase di emergenza, di confrontarsi anche con animosità, qualora vi sia chi ne sente la necessità, ma oggi abbiamo il dovere di guardare avanti nell’interesse di tutti.

Affermo questi concetti forte di una esperienza datata (forse qualcuno potrà pensare che sia giunto allora il tempo di mollare. Lo decideranno i miei associati) che mi consiglia ad assumere posizioni utili a raggiungere gli obiettivi prefissati. Certo bisogna utilizzare gli strumenti idonei senza mai rinunciare, al giusto momento, di evidenziare le nostre contrarietà. Sempre a schiena diritta e mai subalterni a nessuno. Il nostro punto di riferimento sono l’interesse delle nostre imprese e non certo realtà imprenditoriali o meno che talvolta per raggiungere un obiettivo, che non è il nostro, utilizzano persone e strutture del nostro mondo.

Oggi pur nelle legittime diversità dobbiamo essere compatti, evitando di lasciar circolare espressioni che rischiano solo di indebolire coloro che tentiamo di tutelare. Nessuno ha la verità in tasca. Per questo negli organismi compositi le decisioni son assunte a maggioranza e poi però verificate.

Siamo compatti, non cediamo spazio a chi ci vuole dividere, noi tutti insieme siamo l’autotrasporto che ha la necessità in questo particolare momento non di dare ragione a qualcuno, ma risolvere i problemi.

Chi volesse spargere vento raccoglierà tempesta ma per fortuna tra le Federazioni dell’autotrasporto questo non esiste. 

SABATO 28 MARZO 18:30

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Anche oggi l’attività della nostra gente consente al paese di muoversi e non chiudere. Anche noi, come loro rappresentanti siamo impegnati a trovare le giuste risposte alle esigenze dei nostri operatori.

Il comunicato del presidente di Conftrasporto Fabrizio Palenzona che prende netta posizione rispetto a quella che sembra essere una delle difficoltà più stringenti, lo dimostra. Bisogna rapidamente mettere a disposizione linee di credito esigibili ed a costo zero per le imprese di trasporto e della logistica. Conftrasporto ed il Suo presidente oggi hanno aderito all’accordo con Abi proprio per dare un supporto concreto a tale aspetto.

Ad oggi mentre in altri paesi, vedi al vicina Svizzera che ha già cominciato a “pompare” risorse, la Germania  ha stanziato 500 di miliardi e gli Usa addirittura 2000, l’Italia parla ancora di appena 50 miliardi. Ma quando arriveranno alle imprese? Noi continuiamo a barcamenarci con la “decretite acuta” con provvedimenti spesso contradditori però ricapitalizziamo l’Alitalia senza essere passati dal Parlamento (intanto anche oggi non è mancato il decreto quotidiano emanato dai ministeri dei trasporti e della salute). Le imprese hanno la necessità delle risorse.

Manteniamo inoltre in vita essere disposizioni che bloccano le attività motorie, anche se realizzate in solitario o le attività sportive effettuate nel rispetto delle distanze di sicurezza e non esercitate in gruppo ma non pensiamo come queste possano aiutare lo sviluppo delle forme di ansia e non si pensa  invece ai benefici psicofisici, soprattutto per i giovani che effettuino attività motorie, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza. Possibile non si comprenda che il Paese deve rapidamente cambiare rotta? Non si fa strada nei nostri politici che governano la necessità di avere un unico soggetto che coordini e con poteri decisionali? Ma le opposizioni perché non si autoconvocano in Parlamento? Se continuiamo così non meravigliamoci se vi saranno iniziative di protesta autogestite.

Dalla Francia intanto un ulteriore esempio viene dalla Committenza responsabile (il testo è riportato sia in lingua francese che con la traduzione). Là non si minaccia di non corrispondere i corrispettivi dei trasporti effettuati. Anzi si incrementano pure e si pagano in contanti settimanalmente! Forse da noi coloro che con grande senso di solidarietà hanno mandato avvisi di ritardi nei pagamenti dovrebbero vergognarsi.

Soprattutto dovrebbero nascondersi chi non interviene di fronte a tali comportamenti. Sono sempre quelli che pretendono e chiedono ma non corrispondono quanto invece sarebbe dovuto.

Ovviamente non mettiamo in dubbio i contenuti della comunicazione diffusa dalla società francese ma siamo pronti a tutto, in presenza di segnalazioni di comportamenti difformi da parte di quella committenza.

Unatras ha elaborato nel frattempo una lettera per il ministro dei trasporti con la quale si evidenziano alcuni urgenti interventi. Il tempo non gioca a nostro favore. Dobbiamo sbrigarci.

VENERDI’ 27 MARZO 19:30

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Dopo alcune settimane di intenso impegno è ovvio che dei sintomi di nervosismo possano apparire. Non ce li possiamo permettere. Ricordate le tante cose fatte ed alcuni risultati ottenuti. Dobbiamo andare avanti e con la medesima determinazione dei giorni trascorsi. Così ne usciremo.

E’ possibile che qualcuno perda la sinderesi o che provi a cercare di apparire anche se fino ad oggi ha fatto poco e nulla. Così si creano solo problemi e non si aiuta la categoria. Noi andiamo avanti! oggi si sono svolti confronti a livello di Unatras e di Conftrasporto per i problemi del settore marittimo. Quanto concordato si porterà avanti con la speranza fondata di ottenere quanto possibile, senza demagogia ma con serietà. Negli anni trascorsi, talvolta anche con discussioni, abbiamo sempre saputo trovare la strada per dare risposte ai nostri imprenditori. Proseguiremo su quella strada tutti insieme. Chi punta sulle differenziazioni non aiuta a percorrere la giusta strada. Non dimentichiamo le esperienze passate delle quali tutti abbiamo pagato delle conseguenze.

Intanto l’azione positiva del Super mercato il Gigante sembra trovare emulazioni in altre committenze. Noi, così come evidenzieremo gli esempi di solidarietà e attenzione nei confronti degli operatori del trasporto, non rinunceremo certo nel continuare a denunciare gli irresponsabili egoisti che insistono nel trattare in modo inverecondo gli operatori del trasporto e continueremo a chiedere loro se non si vergognano. Altrettanto lo domandiamo a chi avrebbe dovuto in modo esplicito richiamare i propri aderenti a tener conto che le attività del Paese proseguono, pur se con ritmo rallentato, solo grazie ai trasporti. Invece si sono fatte solo pressioni per tener aperti i luoghi della produzione ma non si è sprecata una parola per sollecitare a comportamenti civili nei confronti di chi con il proprio lavoro manteneva l’operatività delle imprese.

Intanto la decisone di sospensione dei divieti di circolazione per i due prossimi fine settimana, come si era anticipato, è stata resa pubblica.

Nei prossimi giorni assumeremo una iniziativa per affrontare il tema dibattuto in Unatras relativo anche ai pagamenti. E’ una necessità. Le imprese debbono essere messe nella condizione di poter far fronte alla grave situazione ed il Governo deve dare delle risposte. Non pannicelli caldi bensì iniezioni di liquidità ed anche interventi creditizi adeguati.

Continuiamo a lavorare senza mollare mai. La gente da noi questo si aspetta.

GIOVEDI’ 26 MARZO 18:00

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Lentamente pare che la situazione stia mostrando dei segnali di cambiamento. E’ troppo presto per poter utilizzare la parola miglioramento. Questa bestiaccia ancora sta provocando danni e lutti. L’unica cosa da fare è seguire le prescrizioni, anche se talune sono irrilevanti, per non definirle stupide. Soprattutto però occorre non lasciarsi andare e continuare a stare vicino alla nostra gente, impegnandosi ancor di più per dare loro delle risposte ai tanti problemi. Quello che è importante trasmettere è l’importanza dello stare insieme. Solo se lavoreremo all’unisono potremo trovare le risposte più idonee per coloro che si affidano a noi. La Fai è quella che Fa! Non dimentichiamolo mai. Un Grazie a tutti!

In giornata è stata ripresa dalla Commissaria Ursula Von Der Leyen la questione delle limitazioni europee. Se la pandemia è una questione che investe tutti i Paesi europei “non ha senso erigere dei muri in una crisi che non ha confini”. Concetto fondamentale che forse doveva essere assunto con la dovuta determinazione nei momenti in cui, l’Austria in primis, seguita poi da altri paesi, ha iniziato ad introdurre ostacoli e divieti.

Le richieste che Fai/Conftrasporto avanzava avevano un senso e (solo) oggi trovano conferme. Ma un altro aspetto è emerso in questi giorni che suona a conferma di quanto sostenuto sul tema inquinamento, (per ora scomparso ma alla ripresa ritornerà prepotentemente), dalla nostra organizzazione. Secondo i dati oggi diffusi dall’Istituto superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (Ispra) risulta come a fronte di un calo rilevante della produzione le emissioni per la produzione di energia elettrica sono state del -4%; per l’industria del -3,7%; del riscaldamento -1,8%; e lo 0,6% dei trasporti. Quindi, anche da un altro punto di vista le tesi che abbiamo sempre sostenuto sulla marginalità dell’attività di trasporto all’inquinamento risultano più che confermate.

Intanto nel nostro paese non c’è limite alla vergogna, questa classe politica ed alcuni giornalisti lacchè non può che meritare la totale disistima. In Lombardia si è aperta una polemica sull’assessore Gallera che è impegnato nella lotta al virus. Ad una domanda- trabocchetto sulla possibile candidatura a sindaco della città di Milano, forse non pensando, avrebbe fornito la propria disponibilità a mettersi a disposizione. Non so se sia vera la questione. Dico solo che un politico accorto ed in altre faccende di primaria importanza affaccendato, doveva mandare a quel paese l’intervistatore (per me ha commesso uno sbaglio se non lo ha mandato). Più vergognosa, quanto inaccettabile la strumentalizzazione e polemica politica della parte avversa, arrivata addirittura a richiedere le dimissioni di chi è impegnato per i cittadini della sua Regione. In un simile momento di difficoltà è un insulto alla gente che ha sofferto, che soffre ed a coloro che non sono più tra noi, questa polemica politica. Lui ne esce (se così ha risposto) da “pirlacchione” ma chi tenta di montare un caso politico invece da vero e proprio sciacallo.

Intanto pubblichiamo la foto di un automezzo che trasporta prodotti per la linea di supermercati “il Gigante” con scritto sul telone un grande “Grazie”. Il perché è presto detto. La ragione la trovate nel gesto che è un vero segno di attenzione, sensibilità e vicinanza della proprietà dei supermercati nei confronti delle camioniste e dei camionisti. A differenza di chi li tratta come untori o appestati e magari non gli concede l’utilizzo dei servizi igienici, hanno preferito dare una risposta di civiltà e umanità. Altri dovrebbero sentirsi in difficoltà. Quei committenti spocchiosi che non si preoccupano di aver di fronte donne e uomini che consentono loro di proseguire nell’attività. Oppure quelli che arrivano a mandare comunicazioni sui tempi dei pagamenti che non possono che allarmare chi si sta sacrificando per loro. Ho provveduto ad informare il ministro dei trasporti di questa situazione e spero che la sensibilità del ministro La induca ad assumere una posizione adeguata nei confronti questi signori. (per modo di dire).

MERCOLEDI’ 25 MARZO 17:30

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

“Questa è una guerra e deve durare il meno possibile. Il comparto più colpito ora fa perno su turismo e trasporti questa dichiarazione del presidente dell’Abi Antonio Patuelli, apparso oggi su Repubblica, da la netta sensazione di come nel nostro Paese esistano persone che riconoscono il ruolo strategico e decisivo del mondo dei trasporti.

Convinzione che non sembra appartenere ad altre rappresentanze che aggregano diversi settori del mondo produttivo che non deve aver ancora bene recepito che senza i servizi di trasporto e della logistica il sistema Paese non riesce a reggere. Tengano pure aperti i loro centri di produzione ma se i trasporti non sono in funzione la merce prodotta rimane sui piazzali. Non ci vuole molto a comprenderlo.

E’ comprensibile che ognuno nei momenti di crisi pensi a tutelare innanzitutto la propria realtà ma se non si fa strada il concetto che bisogna rispondere a queste difficoltà, simili ad una guerra come dice Il presidente dell’Abi, come una sola squadra, avremo difficoltà ad uscire dalle difficoltà. Come citato dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli facciamo nostro lo spirito della tifoseria della gloriosa squadra di calcio del Liverpool che si ispira alla dichiarazione d’amore “You’ll never walk alone” (non camminerai mai da sola). Anche noi impegniamoci, dunque, a non far camminare nessuno da solo.

Quello che si fa fatica a comprendere sono le diverse interpretazioni che vengono lasciate a valutazioni personali, soprattutto se stupide o inutili. E’ stato detto che il virus colpisce gruppi o persone che sono contagiate dalla troppa vicinanza da parte da chi è infetto. O non è vero! Oppure Non si capisce come possa trasmettere il virus un soggetto che corre o che effettua delle attività motorie all’aperto in zone dove non si trova nessuno. Se effettuo una camminata tra i boschi, prati, oppure se in una palestra compio esercizi ginnici da solo o con un istruttore che da una distanza di alcuni metri mi fornisce le opportune indicazioni, come metto in pericolo la salute altrui? Comprendo si impediscano gli spostamenti inutili, o le dimostrate troppe presenze sui mezzi pubblici, ma tener chiusi dei negozi di vicinato che ricevono o su prenotazione ed un cliente alla volta mentre si tengano aperti dei supermercati, che non sempre verificano che le distanze previste siano rispettate, mi pare un sacrifico inutile.

Sono più da eliminare gli assembramenti davanti alle stazioni, supermercati oppure consentire l’accesso ai negozi di vicinato dove entri una persona per volta, pena la chiusura dell’esercizio se la regola non viene fatta applicare dal negoziante? Se si riduce il numero dei mezzi pubblici vi saranno più persone o meno su una vettura? Mettere i controlli e sanzionare severamente chi non ha diritto agli spostamenti per regioni di lavoro, di salute o per esigenze improcrastinabili da dimostrare deve essere sanzionato duramente. Perché non si facciano confusioni occorrono disposizioni chiare, controlli a campione e intelligente elasticità nel dare applicazione alle norme. Prescrizioni generate da “decretite acuta” sono assimilabili a chi spara ad un moscerino con un fucile.

LUNEDI’ 23 MARZO 19:40

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Le novità di queste ultime giornate sono legate non soltanto alla sottoscrizione delle linee guida che, unitamente alle organizzazioni dei lavoratori e di tutte le rappresentanze datoriali, sono state redatte e sottoscritte nella serata di sabato, ma ad alcuni risultati importanti ottenuti grazie agli ulteriori interventi dell’on.le Paola De Micheli, Ministro dei trasporti, che si sta particolarmente prendendo a cuore le nostre difficoltà. A Lei, un sentito grazie.

Le Linee guida non sono molto difformi, rispetto alle disposizioni presenti in leggi già vigenti. Per come sono redatte consentono dei comportamenti di prevenzione accettabili, anche se impegnativi. Ho già detto che quanto concordato è stato frutto di una faticosa mediazione che ha visto coinvolte tutte le realtà della rappresentanza. Certo alcune restrizioni siamo riusciti a non farle inserire, perché troppo stringenti ed impossibile a realizzarsi. Bisogna però anche comprendere, e voi siete in grado di farlo, che le intese si raggiugono tra due parti.

Intanto anche il Presidente del Consiglio nella conferenza stampa di ieri sera ha certificato quanto per il Paese sia decisiva la presenza dei servizi di trasporto in genere (autotrasporto, trasporti marittimi e tutte le attività dei servizi tecnico nautici). Dopo il riconoscimento avvenuto domenica di Papa Francesco questa è la dimostrazione di consapevolezza doverosa nei confronti di una categoria che consente da sempre, non lo si dimentichi mai, al Paese di non fermarsi e nelle difficoltà di essere funzionante, anche se al minimo.

Come ho avuto modo di dire in una trasmissione radiofonica sarebbe indispensabile un supporto anche da chi rappresenta la committenza. Costringere i cittadini singoli a limitazioni (un soggetto che svolge attività fisica da solo in un prato non infetta nessuno) e poi consentire che alcune attività identificate per codice e grazie a interpretazioni, le più estese possibili, possano operare, pare una evidente contraddizione.

Si riducano quindi le attività limitandole a quelle realmente indispensabili. L’interesse primario è la salute. Il Governo vista la nuova linea sui possibili sforamenti adottata dalla U.E. potrà con opportune esenzioni ed interventi di natura economica aiutare la ripresa delle filiere produttive, alle quali è stata sospesa l’attività, superando le norme sugli aiuti di stato. Ciò che ritengo importante è emanare misure certe, comprensibili, intelligenti e non generiche. Ma nel contempo occorre una severità ragionevole.

Constatare che a Villa San Giovanni era presente un elevato numero di persone intenzionate a recarsi in Sicilia è inaccettabile. Chi viola in modo così evidente ed eclatante le disposizioni va colpito con misure severe, come il sequestro delle autovetture. Ovvio che il medesimo principio vale anche per altre regioni. O vi sono le condizioni previste oppure lo Stato deve intervenire nei confronti di chi mette realmente a rischio la salute altrui e viola spudoratamente le norme di salvaguardia. Certo occorre il senso della misura sia da parte di chi emana sia di coloro che applicano i provvedimenti restrittivi e le relative sanzioni. L’obiettivo deve essere punire chi mette in pericolo la salute di altri.

Impedire alcune attività sportive, a quelli che non sono colpiti da virus, e le effettuano, nel pieno rispetto delle indicazioni precauzionali fornite, magari con limitazioni numeriche o utilizzando controlli preventivi, è esagerato. Vista la benefica funzione equilibratrice delle attività sportive, non sembra una scelta avveduta. Occorre distinguere le diverse fattispecie. Un runner che corre da solo non sparge il virus; un gruppo di persone in un luogo definito e con altre persone sì. 

Anche nel settore della logistica e delle attività legate al trasporto marittimo sono state prese con adeguata considerazione alcune delle proposte presentate dai nostri responsabili.

Si legge in una nota stampa che la Ministro dei trasporti ha annunciato la firma di un decreto sulla deroga per i tempi di guida e di riposo, una richiesta sostenuta fortemente da Conftrasporto. Così come quanto deciso a livello europeo per gli aiuti di Stato. Entrambe notizie rilevanti, stimolate dal nostro Ministro. Un ringraziamento al presidente di Assoarmatori, Stefano Messina ed al presidente di Federlogistica, Luigi Merlo.

Nelle prossime ore un confronto avverrà anche tra le federazioni dell’autotrasporto per realizzare un coordinamento necessario.

Proseguiamo a sostenere le iniziative e gli interventi che coniughino l’interesse della nostra gente che opera con l’interesse generale. Oggi siamo un servizio di pubblica utilità, riconosciuto dai rappresentanti del Governo e del mondo politico; per questo meritiamo il dovuto trattamento.

Continuiamo ma pretendiamo rispetto e comprensione da parte di tutti. Grazie a quanti si sono impegnati per il bene collettivo.

VENERDI’ 21 MARZO 19:40

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Oggi sono proseguite le circolari e le interpretazioni di diversi ministeri e regioni. Non ci pare sia questa la strada giusta per fronteggiare questo stato di emergenza. Sembra quasi che ognuno voglia dimostrarsi più attivo degli altri e così si sparano decreti o circolari a raffica.

Intanto le nostre imprese continuano, pur nelle difficoltà molte volte create dal comportamento di alcuni ingenerosi committenti, e una stupida burocrazia a garantire che il Paese non si fermi. I riconoscimenti verbali si sprecano. Oggi è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a riconoscere le attività dei nostri operatori.

All’estero tuttavia si continuano a generare problemi soprattutto nell’attraversamento dei confini ed ai lunghi controlli che costringono i nostri conducenti a restare alla guida oltre i tempi consentiti.

Su questo aspetto ci domandiamo come mai o da cosa sia frenato il nostro ministero che non ha ancora dato la prevista comunicazione per lo sforamento dei tempi di guida e di riposo. La Francia lo ha appena fatto. E’ forse questo un modo di difendere chi assicura i rifornimenti ed il trasporto delle merci? Vanno bene certo i riconoscimenti ma noi abbiamo, oltre al problema dei tempi di guida e riposo anche quello determinato dal provvedimento indispensabile che allunga la validità delle revisioni e dei certificati professionali. Vogliamo che sequestrino gli automezzi e facciano pagare anche le sanzioni alle nostre imprese? Si intervenga a livello comunitario con urgenza.

La pubblicazione delle linee guida integrative di quelle di carattere generali è avvenuto, come già detto con molta chiarezza nelle comunicazioni di ieri. Le motivazioni sono state fornite e credo che a nessuno che le abbia lette possa non averle comprese. Gli stessi segretari Manfron e Russo le hanno fornite e mi pare lo abbiano fatto, basta leggere le comunicazioni intercorse.

Stiamo lavorando, ormai da quindici giorni in modo encomiabile per cercare di trovare soluzioni alle nostre imprese ed ai loro lavoratori. Ci attendono ancora sacrifici e sono convinto che li faremo e ce la metteremo tutta per uscire da questa tragica situazione sulle cui cause e responsabilità ci soffermeremo al termine.

Grazie per il vostro impegno.

GIOVEDI’ 19 MARZO 18:40

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Oggi un augurio va a tutte le Giuseppine e i Giuseppi (non parlo di Conte) che ci seguono ed a tutti i papà che continuano a lavorare per questa nostro martoriato Paese. La fiducia e la speranza sono due virtù che mai come in questi momenti difficili dobbiamo utilizzare al massimo. Lo dobbiamo ad ognuno di noi. Non vi è dubbio che lo sgomento o la stanchezza può anche provare ad assalirci ma se ci lasciamo andare queste negatività vincono. Se reagiamo vinciamo noi!

Questa mattina ho rilanciato la necessità di poter ottenere, per chi ne ha la necessità, le mascherine ed i guanti. Ricordo che la nostra disponibilità a farci carico del costo e della spedizione è stata indirizzata alla Presidenza del Consiglio, sede della Protezione civile, ma è rimasta senza risposta alcuna. Pensano invece di  emettere delle linee guida che prevedono l’utilizzo di queste protezioni ma se non si trovano è  impossibile  metterle a disposizione per chi le deve utilizzare.

Intanto è uscita la circolare che inserisce il trasporto merci tra i settori per i quali si prevede la sospensione dei versamenti contributivi. Come da Conftrasporto sollecitato il ministro Paola De Micheli ha chiesto che vengano previste deroghe per evitare che coloro che sono costrette a subire le conseguenze di lunghe code possano essere colpiti dalle sanzioni previste. La richiesta è stata presentata nel corso della riunione delle Autorità Comunitarie. In aggiunta è stato previsto lo spostamento della norma sulle cisternette al 30 /6 .

Uno dei modi per superare le difficoltà odierne è tuttavia cominciare iniziare a pensare al dopo. Lo so è non è semplice ma pensare al futuro aiuta ad affrontare le difficoltà di oggi. Concentrare il pensiero sulle forti difficoltà di oggi provoca ansia, nemica del raziocinio. Certo per noi della Fai oggi riesce difficile concentrarsi sul futuro dopo la grave perdita subita. (Il ricordo di Duilio Balducchi che ci ha lasciati è sul sito).

Il Governo ha una sola strada, se non vuole perdere tempo: liberare le risorse già disponibili. Il Governo dovrebbe fare un atto di coraggio e rendere spendibile quanto è già stanziato, utilizzando anche quanto trasferito dall’Europa. Con un atto d’urgenza elimini tutti i passaggi burocratici, codice appalti e quant’altro affidando agli amministratori locali la responsabilità delle decisioni che saranno assunte. Per chi sgarrerà le pene dovranno essere non riducibili e durissime. Ma oggi il Paese deve prepararsi intervenendo per sveltire le procedure e tutte le operazioni. Porti, collegamenti retroportuali, infrastrutture, normative che mettano i nostri punti di accoglienza al medesimo livello dei competitori europei. Si istituisca una task force che nel frattempo elabori queste misure. In gioco c’è il Paese e non una o più forze politiche. Si ricorra al debito, e poi si vedrà come coprirlo.

Non possiamo farci trovare alla ripresa (la Cina sta già iniziando a ripartire) impreparati. Allora si che per la nostra economia sarebbe la fine. Chiediamo, dunque, al governo che, grazie all’impegno del ministro dei trasporti Paola De Micheli, non ha voluto discriminare un settore che con enormi sacrifici sta consentendo all’economia nazionale di non spegnersi del tutto, anche se le chiusure di stati europei stanno mettendo in crisi diverse aziende che operano nei mercati internazionali, di agire con rapidità e decisione dando il più possibile impulso al sistema imprenditoriale per supportare la ripresa delle attività rimettono in moto la nostra economia.

MERCOLEDI’ 18 MARZO 19:00

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Un edificio necessita delle fondamenta per poter essere costruito. Posso dire che il decreto “Cura Italia”, emanato dal Governo e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale rappresenta le fondamenta di una costruzione che richiederà ancora tanto lavoro nelle prossime settimane che porteremo avanti con l’impegno di tutti. 

Innanzitutto credo che un riconoscimento doveroso debba essere rivolto a Paola De Micheli, ministro dei trasporti che, immagino non senza poche difficoltà, è riuscita a far inserire nel testo del provvedimento il settore trasporti tra i settori destinatari degli interventi. Non sarà sfuggito a nessuno che tutte le bozze che via via venivano fatte circolare non vedevano la presenza dei trasporti, se non in modo marginale. Se poi il ministro dell’Economia si è sentito in dovere di specificare che il trasporto merci era inserito significa che la decisione doveva essere evidenziata.

Immagino, per diretta esperienza, gli ostacoli che ha dovuto superare. Quando successe a me le criticità non erano certo paragonabili a quelli di questi tempi. Quindi Grazie di cuore. Questo non è una “captatio benevolentiae“, ma un riconoscimento oggettivo. 

Desidero ancora rinnovare un ringraziamento a tutte le camioniste e camionisti che con il loro impegno e sacrificio consentono al Paese di non chiudere i battenti, anche se degli irresponsabili fanno, operando in senso opposto per il solo tentativo di apparire. Voler tutelare i lavoratori è doveroso ed insieme si deve operare per garantirlo. Organizzare blocchi con gruppi di persone davanti alle imprese, oltre che violare le norme oggi in atto per la sicurezza sanitaria, è un’azione che non aiuta. La scelta politica di tener aperte, su richiesta del mondo che produce, le imprese produttrici è stata decisa dal Governo nell’interesse di tutti. Le azioni strumentali, senza considerare che governo e parti sociali stanno lavorando per favorire condizioni di sempre maggior sicurezza per tutti, nuocciono alle imprese ma in particolar modo agli stessi lavoratori. Sulla salute delle persone non è corretto misurare il grado della rappresentanza. Le linee guida definite tra governo e parti sociali rappresentative individuano i confini dei comportamenti. Nessuno sostiene che sia impossibile apportare correttivi o miglioramenti ma è il raziocinio ed il senso di responsabilità  che devono prevalere. Una risposta viene proprio dalla maggior parte della categoria che non sempre e da tutti riceve trattamenti adeguati. (Ancora si registrano divieti sull’accesso ai servizi igienici dedicati e non tutti i punti di ristoro risultano funzionanti). Nonostante questo, i rischi, i tempi dilatati per controlli e divieti la categoria opera per consentire, fino a che è possibile, ai prodotti italiani di essere consegnati. Certamente risultano decisioni da parte di committenze, anche estere, di chiusura degli stabilimenti. Se questo incrementerà va da sé che i trasporti non indispensabili si fermeranno.

Intanto siamo già impegnati sulle prossime misure e continueremo a farlo perchè lo dobbiamo alla nostra gente che continua a viaggiare per non fermare l’Italia.

MARTEDI’ 17 MARZO 19:00

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Non voglio riassumere le diverse questioni ancora aperte e per le quali siamo in attesa. Mi riferisco al decreto legge che deve essere emanato. Ma anche alle linee guida che ci sono state proposte per la nostra attività di trasporto.

Un elemento voglio far notare perché lo possiate ricordare. Vi sembra normale che dopo gli annunci in gran pompa effettuati nella giornata di ieri si sia ancora in attesa del provvedimento ufficiale?

Questo significa una sola cosa. Stanno ancora discutendo sulla pelle di chi intraprende per ragioni che forse hanno poco a che vedere con la natura delle misure da adottare.

Ieri il Presidente del Consiglio, dopo che diverse bozze erano state fatte circolare, ha annunciato che si era trovata l’intesa sulle misure. Dopo di Lui il ministro dell’Economia le ha illustrate in modo più dettagliato, ma non troppo. Noi abbiamo ripreso e rilanciato queste dichiarazioni perché era stato detto in modo molto chiaro che anche il trasporto merci era destinatario di quei provvedimenti. Non solo. La stessa ministro dei trasporti, in una intervista ripresa anche dalle agenzie di stampa, ha confermato la versione che in qualche modo ci tranquillizzava.

Si pensava, o meglio ci si augurava, che il florilegio di circolari e comunicazioni, spesso in contrasto l’una con l’altra, si acuisse. Così non è stato. Ogni Ente o ministero dotato di qualche potere ha pensato bene di continuare ad incrementare la confusione. L’U.C.A.S (Ufficio Complicazioni Affari Semplici), è di fatto quello che Governa oggi questo povero Paese. Nel tardo pomeriggio in un italiano incerto, è stato emanato un decreto che regolamenta gli ingressi nel Paese. Il rischio è che possa danneggiare anche la nostra attività ed essere valutato incompatibile con i principi comunitari. Vedremo.

Ricordo e lo farò in altre occasioni per certificare la stupidità di chi poteva scegliere la strada del Commissario e non ha voluto farlo, forse per paura di perdere potere.  Ma qui in gioco c’è il Paese e temo anche il nostro futuro.

In attesa di leggere il testo definitivo del decreto in giornata ci è stato chiesto di sottoscrivere un protocollo contenente delle linee guida “da manicomio” che mettono a rischio, magari non subito ma tra un po’ gli imprenditori. O chi lo ha sottoscritto è una persona che ignora le nostre attività oppure esiste una volontà precisa di volersi scaricare da eventuali responsabilità. Chi ha il grande onore di essere al Governo deve avere anche la responsabilità degli atti che sono compiuti che non possono essere lasciati alla burocrazia. Non penso che il Ministro abbia valutato con attenzione quanto in quelle linee guida c’è scritto.

In sostanza ad oggi e senza aver visto il decreto con i provvedimenti annunciati ci è stato chiesto di poter in modo fideistico di sottoscrivere delle linee guida. Prima il testo del decreto poi discuteremo delle linee di comportamento.

Noi siamo parte del sistema Confcommercio che unitamente ad altre confederazioni ha redatto una intesa con le Organizzazioni dei lavoratori sulle linee guida. A quelle ci atteniamo. Ad ora è in corso la riunione per le linee guida. A rappresentare la Conftrasporto con delega di tutti è il segretario Generale Russo. E questo ci lascia tranquilli.

Ho registrato un messaggio che è stato diffuso a mezzo social. Spero che sia recepito nel modo giusto. Noi siamo pronti a continuare a compiere sacrifici. Ci fanno piacere i riconoscimenti e le belle parole. Ma senza fatti non si va avanti. 

Spero che la parte costruttiva e attenta presente nell’Esecutivo riesca a far comprendere che il gioco si sta facendo duro. E quando il gioco si fa duro in campo entrano i duri.

LUNEDI’ 16 MARZO 17:30

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

La giornata di oggi è ruotata intorno ai contenuti del decreto che il Governo per l’emergenza virus doveva emanare. Le prime bozze non lasciavano intravvedere tante positività. La prima rassicurazione  positiva mi è stata fornita alle 10,30 circa direttamente ma le bozze che venivano fatte circolare non erano rassicuranti.  Ora l’annuncio del ministro della Ministro dell’Economia, effettuato in una conferenza stampa televisiva, con il quale è stato annunciato che il trasporto merci è inserito tra i settori che godono del differimento delle imposte e delle misure di carattere generale, è un elemento più significativo. Non è mia abitudine mettere in dubbio le affermazioni pubbliche di un ministro della Repubblica e quindi rinviamo commenti ed invitiamo tutti ad evitare anticipazioni o giudizi su singoli provvedimenti. Come sempre fatto ci riserviamo di esaminare il testo ufficiale prima di dare giudizi di merito.

Ho ricevuto anche dal presidente Sangalli un messaggio che mi assicura la costante attenzione con la quale la Confederazione segue gli sviluppi in atto. Lui stesso è intervenuto sulla questione del trasporto merci a segnalare direttamente alla presidenza del Consiglio, quanto sia delicata la questione.

Come nostra abitudine, quindi, attendiamo di leggere i testi per poter esprimere il nostro parere anche se nelle ore precedenti è stata resa pubblica la decisione del Consiglio dei ministri. I decreti sono validi solo quando sono sottoscritti e nella stesura qualcosa ci può sempre scappare. Abbiamo appreso anche che questo testo è l’avvio di una fase che prevede ulteriori provvedimenti. Quindi sulle eventuali dimenticanze potremo sempre intervenire.

Ringrazio ancora le camioniste ed i camionisti che continuano con i loro sacrifici a tenere in piedi il Paese. Ma ovviamente non posso dimenticare che tutti gli operatori del sistema tecnico nautico e portuale sono impegnati a tutela dell’interesse comune. Senza le loro attività il Paese si ferma. Questo assunto è stato compreso, sembra, e la riprova sono le varie manifestazioni di riconoscenza rivolte al nostro mondo.

L’ultimo in ordine di tempo, dopo quello del Santo Padre e del ministro Paola De Micheli che immagino sia impegnata a confrontarsi con i colleghi di governo in modo energico, sono giunti anche i ringraziamenti di Guido Barilla presidente del gruppo omonimo. Nel ringraziare ho richiesto la possibilità di un intervento presso la committenza che si occupa del food affinché sia sensibilizzata il più possibile per assicurare a chi con il proprio impegno consente ad un sistema di non fermarsi trattamenti adeguati e si ponga fine a certi atteggiamenti poco civili che ancora si registrano. Gli autotrasportatori non sono gli untori ma consentono è questo un concetto che va ribadito con forza alla gente di, alimentarsi, ricevere i medicinali indispensabili ed alle aziende che ancora producono di poterlo continuare a fare etc. 

DOMENICA 15 MARZO 19:00

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Terza domenica di Quaresima, seconda di passione per gli italiani, soprattutto per coloro che sono coinvolti dalle conseguenze del virus.

Quest’ultima è stata caratterizzata da una frenetica attività della nostra realtà impegnata in tutte le sue componenti a proporre soluzioni, modifiche, integrazioni e ad intrattenere contatti con le Autorità, con il mondo politico, con i Media, insomma con tutti coloro che potevano essere utili per affrontare le nostre criticità e quelle di carattere generale.

Qualche risultato significativo, anche se stavamo ragionando su bozze, sembrava essere stato raggiunto. Certo non erano state risolte tutte le problematiche esplose. Il mondo del trasporto, riconoscerlo è un fatto oggettivo, in tutte le sue componenti, grazie all’impegno e con il suo operare ha impedito, fino ad oggi, che il Paese si bloccasse garantendo che molte attività, in particolare le essenziali e di interesse pubblico, non fossero sospese.

Oggi il grande impegno di coloro che stanno dando il massimo per la Comunità hanno ricevuto  da Sua Santità Papa Francesco e dalla stessa titolare del dicastero dei trasporti, Paola De Micheli riconoscimenti ufficiali e pubblici. Non è di tutti i giorni. La speranza è che coloro che hanno richiesto pressantemente al Governo di mantenere aperte le attività si sentano toccati e riflettendo su certi comportamenti cambino modo di comportarsi. Si ricordino anche per il futuro che il riconoscimento della dignità di un uomo è una dimostrazione di civiltà.  

Mentre da un lato il Papa e la Ministro hanno ringraziato per l’impegno assicurato dagli autotrasportatori un funzionario pubblico, vigile urbano di un Comune della bergamasca ha multato un conducente che dopo ore di lavoro aveva parcheggiato il proprio automezzo davanti ad un negozio dii alimentari per comprarsi un panino. L’automezzo non creava alcun ingombro. Ma Il prode vigile urbano ha esercitato il suo potere e comminato la sanzione. Che differenza esiste tra chi impedisce a uomini e donne dell’autotrasporto, in caso di necessità di poter utilizzare servizi igienici ed un tutore dell’ordine che si comporta come sopraddetto? Il sindaco di Pedrengo (BG) cosa farà? Accerterà come stanno realmente i fatti ed interverrà in rapporto alle risultanze ottenute? La definizione adeguata la lascio a voi! 
Certamente viviamo in una situazione confusa. Il perché a nostro dire va ricercato nella struttura di comando. La necessità di avere una unica guida capace ed esperta è del tutto evidente. Anche la vicenda dell’acquisto delle mascherine, come riferito dal vice presidente Lanzi è un chiaro esempio di incapacità. Il testo lo trovate su WhatsApp che i nostri rappresentanti utilizzano. Intanto, more solito, la situazione appare confusa.

Una cosa deve essere chiara!  Se qualche ricercatore di consensi o inadeguato incapace pensasse di non includere le imprese di autotrasporto nei provvedimenti che si stanno elaborando per altri settori, non riconoscendo concretamente i sacrifici di una categoria di operatori, le reazioni non mancherebbero.   Sono sicuramente stati apprezzati i riconoscimenti dati ma agli operatori occorrono fatti concreti, misure applicabili da subito e soprattutto non sentirsi in alcun modo discriminati rispetto ad altre realtà. Quello che potrebbe innescarsi non sarebbe in alcun modo controllabile. Altro che forconi! Aver garantito al “sistema Paese” di mantenersi funzionante, anche se in modo ridotto, e poi scoprire di essere dimenticati dai provvedimenti assunti per altre categorie, sarebbe gravissimo.

Affermo questo in quanto dai lavori preparatori da alcune bozze sembrerebbe che le proposte della ministro De Micheli, che comprendevano le imprese di autotrasporto nelle misure allo studio, siano messe in discussione da qualche  “musicista“. Noi valuteremo le risultanze, rapportandole con le nostre proposte ed insieme alla categoria prenderemo le decisioni adeguate al momento.
Nessuno potrà permettersi di criticarci perché in questa tragedia gli operatori del trasporto hanno dato tanto. Ora non possono essere beffati.

SABATO 14 MARZO 18:10

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Desidero ancora una volta ringraziare le camioniste, i camionisti e tutti coloro che gestendo le attività di trasporto stanno con grande altruismo e senso di responsabilità lavorando per consentire agli italiani ed a tutti gli operatori di poter, seppure limitatamente, intraprendere e continuare a ricevere i generi di prima necessità.

Un dato emerge in tutta la sua evidenza che non dovrebbe essere mai scordato. Se le attività di trasporto si fermano un Paese si blocca. E’ un dato di fatto spesso dimenticato sia dai governi, dalle forze politiche ma anche da coloro, purtroppo, che ne utilizzano le attività. 

Ritengo utile evidenziare che non solo le attività produttive e commerciali ne subiscono le conseguenze ma anche una delle filiere tra le più rilevanti della nostra economia è in difficoltà. Mi riferisco alla filiera della accoglienza-turistico alberghiera che si lega con tutte le attività del trasporto e della logistica. Non intendo dimenticare certo l’agro alimentare e gli stessi negozi di prossimità. I momenti sono difficili per tutti. Ma senza il trasporto e la logistica vi sarebbe il blocco totale.

Ritengo tuttavia di poter affermare che il lavoro che stanno facendo tutti è di grande utilità. Non è facile. I risultati, come leggiamo dalle prime bozze, non hanno trascurato le nostre richieste. Forse non tutte sono state recepite come da noi proposto ma cose buone ci sono.

Non le cito tutte mi limito a qualcuna. Per le cisternette, gli esami, le revisioni, si prevedono proroghe. Negli interventi economici i settori ottengono misure, anche per le attività portuali. Il protocollo sulle linee guida affronta anche il tema del trattamento riservato da alcune “bestie” alle camioniste ed ai camionisti. Penso agli Autogrill, bagni riservati, etc. Le soluzioni, anche se parziali, sono frutto di un intenso lavoro e attesta l’utilità della nostra attività che sta operando incessantemente per trovare delle soluzioni. Siamo riusciti a far recedere anche alcuni governatori dalle loro idee che non tenevano conto delle esigenze della categoria. Abbiamo operato; continuiamo a farlo e lo faremo ancor di più. Tutti insieme! Ciò che dobbiamo evitare è di favorire la diffusione di notizie poco accertate. Prima di diffondere notizie verifichiamone con chi sta operando la veridicità.

Anche gli stessi interventi di personaggi del governo e della politica che si iniziano a registrare sono utili a rendere evidente che si inizia a comprendere l’utilità delle attività di trasporto.

Il ministro Boccia, la leader di Fdi, Giorgia Meloni, il sen. Paternoster ed alcuni rappresentanti della Lega per Salvini, la responsabile dei trasporti di Italia viva Raffaella Paita, la ministro Paola De Micheli. Tutto il mondo politico, con qualche eccezione purtroppo, si sta rendendo conto della nostra strategicità.

Ora noi siamo ancor più convinti che si debbano affrontare le emergenze come l’attuale con un unico punto di riferimento che sappia organizzare gli interventi, la comunicazione e predisporre i processi decisionali che debbono essere semplici e chiari. Su questo non ci siamo ancora. Anzi certe titubanze e iniziative a tempo producono aumento della confusione e non danno l’aiuto necessario.

Non voglio, come si dice, tirar l’acqua al nostro mulino ma guardate e documentatevi bene sugli interventi in modo determinato effettuati dai rappresentanti della nostra realtà. Sia anche per sollecitare adeguate prese di posizione nei confronti di quei governi europei che hanno provato, non è detto che non ci provino ancora, ad ostacolarci. Il segretario generale Russo ha predisposto anche una denuncia già presentata alle Autorità comunitarie in difesa della libertà di circolare. Continueremo soprattutto ad operare perché le camioniste ed i camionisti abbiano ad essere rispettati. Così anche perché le imprese dei servizi del mare e della logistica siano messi in condizione, attraverso norme semplificate, di poter effettuare nell’interesse di tutto il Paese.

Grazie a tutti per la comprensione e l’impegno.

GIOVEDI’ 12 MARZO 18:50

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Credo sia un fatto noto che quando si fermano le attività di trasporto si blocca l’economia e la vita di un Paese.

Questo dovrebbe indurre tutti, soprattutto nei momenti di crisi, a stare uniti e ad operare con raziocinio per ricercare il bene collettivo. Le paure si vincono con la testa e con il cuore. Le forme di egoismo e l’incapacità sono la strada per il collasso definitivo.

Il sistema produttivo ha fatto pressioni sul Governo per mantenere aperte le attività di produzione, anche se non indispensabili, ed il Governo ha adottato dei provvedimenti che vanno in quella direzione. Ora si stanno verificando due fenomeni. Le accennavo già nelle comunicazioni delle 12,30. 

L’Austria sta facendo di tutto per ostacolare i transiti attraverso il proprio Paese e lunghe code si sono formate (clicca qui per il video che documenta le file). Forse gli automezzi pesanti non inquinano più? Il passaggio veloce degli automezzi pesanti non è portatore di virus. Invece il procedere a passo d’uomo produce solo incremento dell’inquinamento, tanto combattuto. Un automezzo di ultima generazione, se costretto a muoversi in colonna, inquina quanto un veicolo avente motorizzazione euro 0.

La lentezza dei controlli sembra lo strumento, individuato in questa fase, per contrastare i prodotti italiani e la nostra economia. La lunga fila di automezzi, non solo allunga i tempi di consegna ma determina ulteriori criticità, legate alle condizioni nelle quali si trovano uomini e donne che sono alla guida dei loro automezzi. Ma agli austriaci non sembra interessare molto.

Dove mangiano, dove si rifocillano dove effettuano il riposo e dove soprattutto riescono a soddisfare le esigenze fisiologiche?

Il secondo fenomeno è invece: abominevole, vergognoso e disumano e riguarda delle imprese committenti in Italia. Queste espongono cartelli con i quali impartiscono ordini ai conducenti sia su come si debbono presentarsi al carico e scarico (mascherine che non si trovano e noi ne siamo testimoni avendole richieste, anche a nostro carico, alla Protezione civile, senza peraltro aver ricevuto risposte; guanti monouso ed anche addirittura penne personali da utilizzare per scrivere sui documenti di viaggio). Ma quello che fa più schifo, oltre che essere indegno, e’ il divieto di utilizzo dei servizi igienici in caso di necessità per le camioniste ed i camionisti. A quelle persone indefinibili vorrei augurare una diarrea fulminante e invitarli caldamente ad: andare a fare in culo!

Una categoria con il proprio sacrificio garantisce all’Italia di non chiudere completamente e viene trattata in questo modo? Ma nessuno di chi rappresenta i committenti si sente in dovere di intervenire? E non vi è un rappresentante del Governo che richiami al senso di responsabilità questi individui indegni?

Noi cerchiamo di fare il nostro dovere ma non siamo in grado di garantire che non vi siano delle iniziative spontanee ed incontrollate, se nessuno vorrà e saprà fare le propria parte. Certamente la maturità e la sensibilità, sconosciuta  ai “negatori di cessi”, indurrà comunque le persone raziocinanti ad impegnarsi per cercare di far  garantire almeno i servizi di primaria necessità. Ma occorre la buona volontà di tutti, non solo la nostra. 

Sto consultandomi anche con il presidente di Unatras, Amedeo Genedani per fare al meglio la nostra parte. Unicuque suum! (ad ognuno il suo) Ognuno però faccia la propria perché se questi fenomeni si innescano fermarli non è semplice, soprattutto se non si trovano interlocutori all’altezza in grado anche di mettersi in gioco.  

GIOVEDI’ 12 MARZO 12:30

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

La situazione è in piena evoluzione restrittiva per quasi tutte le categorie. Per le attività di logistica e trasporto sostanzialmente sono rimaste in essere le condizioni ieri previste. Dal punto di vista operativo, vista la possibile chiusura di ulteriori attività, secondo le disposizioni impartite ieri sera è ragionevole pensare che si registrino riduzioni anche nelle attività di trasporto. Nel trasporto delle bisarche ed anche nella filiera automotive si iniziano a registrare significative riduzioni di attività.

Per ragioni di tutela della salute ed ascoltando anche le raccomandazioni che ci sono pervenute la decisione è stata quella di svolgere da remoto le attività per tutti. La segreteria manderà i riferimenti e le modalità in modo più dettagliato.

Intanto un risultato per i nostri operatori relativo alle aperture degli Autogrill è stato ottenuto e compreso dall’Esecutivo. Era doveroso e dovuto!

Oggi si presentano due grandi problemi che rischiano di avere ripercussioni di notevole portata. L’assurda situazione che si sta creando ai confini con l’Austria che se non risolta rischia di estendersi all’intero Nord-Est; ed i comportamenti di alcune committenze che rifiutano agli autotrasportatori chi gli portano le merci, consentendo loro il proseguimento delle attività produttive, di poter utilizzare, in caso di necessità, persino i servizi igienici. Tutto ciò è  indecoroso e un comportamento “bestiale”.

Abbiamo effettuato un pronto intervento sugli esponenti di Governo perché effettui ogni azione necessaria sia di iniziative a livello governativo ed europeo (caso Austria) sia di sensibilizzazione mediante un appello nei confronti della committenza. Rivolga il  Governo alle rappresentanze della committenza un invito al senso di umanità nei confronti di operatori (uomini e donne) che stanno lavorando per loro. 

Attenzione che oltre a possibili reazioni spontanee si potrebbero determinare condizioni di sospensione dei servizi di trasporto in forma autonoma anche dei beni di prima necessità. Sarebbe il disastro! Noi siamo in prima linea, come siamo sempre stati, a richiedere ed a sostenere il  senso di responsabilità. Ma occorre il concorso e la capacità di comprendere da parte di tutti.

Si rende necessario un urgente intervento anche nei confronti delle Autorità comunitarie perché attuino le opportune iniziative atte a mettere un limite ad iniziative di  governi parte della Comunità europea. Questo anche per dimostrare l’utilità dell’organismo comunitario che altrimenti darebbe ragioni a coloro che ne sostengono l’irrilevanza.

Ringrazio, e non smetterò mai di  farlo le camioniste ed i camionisti che pur se talvolta messi in difficoltà  da chi stanno aiutando continuano la loro opera.

Grazie avanti tutta con determinazione la FAI/Conftrasporto è sempre al vostro fianco.

MERCOLEDI’ 11 MARZO 18:30

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Giornata che per quanto riguarda l’attività delle imprese di trasporto ha fatto registrare un lieve, ma temo in costante incremento, delle difficoltà operative. Non ancora risolta la questione legata alla necessità di aver un commissario che affronti le complesse tematiche legata alla crisi epidemiologica. 

Ieri si sono date notizie interessanti oggi di segno opposto. Questa riguarda sia il numero dei contagi che dei decessi. Sbagliano anche a contare? Alcune regioni hanno proposto al Governo di introdurre ulteriori restrizioni ed a tutt’ora non sappiamo quale sarà la decisone definitiva. Possibile che non riescano ancora a comprendere che le notizie debbono essere gestite e diffuse da un solo comunicatore? E che tutti debbono evitare di pubblicare notizie più o meno raccolte e generate dai si dice o pare che, etc.

Oggi abbiamo evidenziato al Presidente Conte alcune esigenze dei nostri operatori che colgo l’occasione di ringraziare nuovamente. Intanto i tentativi di bloccare le nostre attività ai confini, impedendo l’uscita delle merci prodotte dal nostro sistema produttivo sono stati contenuti. Così come sono state concesse alcune proroghe relativamente alle scadenze riguardanti il personale viaggiante. La ministro De Micheli ha firmato i due decreti che avevamo richiesto.

Sono stati anche presentati gli emendamenti che ritenevamo indispensabili riguardanti gli interventi sia di natura economica che normativa. Al di là della lettera aperta inviata al premier. Ora tocca al Parlamento il compito di approvarli ed al Governo di accettarli. Non demordiamo certo.

In riferimento alla lettera inoltrata al presidente del Consiglio trovate un messaggio di un autotrasportatore (clicca qui…) che, forse in modo crudo, ma rende evidente le condizioni nelle quali uomini che lavorano rischiando la loro salute per assicurare le consegne delle merci vengono a trovarsi. Allora il Governo assuma le decisioni utili a tutelare questi operatori. Decida cosa fare. La responsabilità politica di assumere provvedimenti non può in alcun modo essere scaricata su altri soggetti.

Certamente la decisione assunta in queste ore potrà mutare il quadro di riferimento l’Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato “PANDEMIA” l’emergenza Coronavirus. Ciò significa che i singoli Stati debbono eseguire i piani che l’Oms disporrà.

Emerge come il fenomeno, forse, non sia stato gestito in modo adeguato. Staremo a vedere ora gli sviluppi. Basta con l’ improvvisazione! Speriamo si comprenda che, ora più che mai, esiste la necessità di avere un punto di riferimento credibile, competente e che trasmetta certezze.

MERCOLEDI’ 11 MARZO 12:20

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Come preannunciato riporto il testo della comunicazione urgente, inoltrata tramite lettera aperta, al Presidente del Consiglio avv. Giuseppe Conte sulla questione degli orari degli Autogrill.

Nella lettera ho voluto evidenziare anche come è solo grazie alle attività degli autotrasportatori se oggi il Paese non è privo dei beni di prima necessità e se le imprese che intendono operare possono ricevere le merci in entrata ed in uscita.

La lettera è stata inoltrata anche alla stampa. LETTERA

MERCOLEDI’ 11 MARZO 11:30

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Notizie relative all’andamento del traffico pesante ci confermano che anche nella giornata di oggi le merci, con qualche riduzione legata al tipo di merce, circolano anche se il dato mediamente registra un lieve calo. Lo stesso dato trova anche conferma dai dati sui pedaggi.

Al Brennero la situazione (vedi agenzia di stampa) è quasi nella normalità. Sostanzialmente senza alcun rilevante problema il passaggio delle merci in transito; controlli campione per i trasporti destinati  Austria.

Questa mattina in diretta Rai2 ho affrontato la questione attuale del Brennero con il vice presidente del Tirolo Kompatcher ed ho anche annunciato una lettera che ho inviato al presidente del Consiglio su come il trasporto stia consentendo all’Italia di vivere e quanto sia necessario intervenire per garantire l’apertura degli autogrill per ragioni di sussistenza oltre che per ragioni di esigenze igieniche dei conducenti.

Per correttezza nei confronti del presidente del Consiglio pubblicheremo la lettera aperta che divulgheremo anche via stampa.

A sostegno della categoria è intervenuto anche il presidente sezione veicoli industriali dell’Unrae  dottor Franco Fenoglio con una nota stampa che riportiamo in calce, unitamente alle altre
Saluti.

Coronavirus: BRENNERO aperto a merci e frontalieri (ANSA) – BOLZANO, 11 MAR – Il confine con l’Italia resta aperto al traffico merci e ai frontalieri. Camionisti e lavoratori saranno sottoposti al termoscan. Lo prevedono i decreti, firmati la scorsa notte a Vienna, come apprende l’ANSA. (ANSA). WA 11-MAR-20 09:44

MARTEDI’ 10 MARZO 14:30

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

  1. Chiudere la Lombardia significa chiudere l’Italia che produce. Occorre valutare bene le conseguenze della proposta che deve essere valutata nella sua complessità. Chiudere la Lombardia, se la misura riguardasse anche la logistica e il trasporto di quelle merci che consentono di soddisfare le esigenze minime vitali al Paese, non sarebbe sostenibile. Le farmacie, gli ospedali, le case di cura ed i generi di prima necessità debbono essere riforniti. Nella situazione attuale è necessario non alimentare ulteriore confusione ma dare certezze. Le dichiarazioni debbono quindi essere chiare e comprensibili, onde non aggiungere danni ad altri danni. Siano precisate, dunque le dichiarazioni riportate in queste ore, senza dimenticare il necessario coordinamento con chi ha le competenze in tema di trasporto, come chiaramente ribadito nella circolare del ministro dell’Interno nelle scorse giornate. 
  2. La Faq di Palazzo Chigi – le risposte ai dubbi dei cittadini. Ttrasporti.
  • 1. Sono previste limitazioni per il transito delle merci? No, nessuna limitazione. Tutte le merci (quindi non solo quelle di prima necessità) possono essere trasportate sul territorio nazionale. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può spostarsi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.
  • 2. I corrieri merci possono circolare? Sì, possono circolare”.
  • 3. Sono un autotrasportatore. Sono previste limitazioni alla mia attività lavorative? No, non sono previste limitazioni al transito e all’attività di carico e scarico delle merci.
  • 4. Esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea? NO. Non esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea. Il servizio taxi e di ncc non ha alcuna limitazione in quanto l’attività svolta è considerata esigenza lavorativa”. 

N.B. Riportiamo le risposte fornite dalla Presidente del Consiglio su alcuni quesiti in diversi si pongono e una richiesta di chiarezza relativamente alla notizia di una possibile chiusura della Regione Lombardia. Ovviamente le risposte fornite al punto 2) derivano dalle valutazioni della Ufficio della Presidenza del Consiglio

Per chi ha intenzione di preparare la autocertificazione preventivamente: DICHIARAZIONE

MARTEDI’ 10 MARZO 13:30

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Giriamo una nuova agenzia uscita ora nella quale si smentisce la dichiarazione riportata ed attribuita al premier austriaco. Il governo italiano deve intervenire a rintuzzare questi mentitori. Non si attribuisce una posizione ad un leader di un Paese, se non concordata con lo stesso. Soprattutto in una situazione emergenziale come quella che si sta vivendo. Il governo italiano deve intervenire con la determinazione necessaria.

Chiusura frontiere Austria non concordata con l’Italia

(ANSA) – ROMA, 10 MAR – La chiusura delle frontiere da parte  dell’Austria non è stata concordata con l’Italia, come  annunciato dal cancelliere Sebastian Kurz, ma semplicemente  notificata all’ambasciatore italiano a Vienna a decisione già  presa. Lo apprende l’ANSA da fonti informate.(ANSA).  AMB  10-MAR-20 12:21 

MARTEDI’ 10 MARZO 12:30

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Ho chiesto al Presidente del Consiglio ed al Ministro degli Esteri di intervenire con misure di reciprocità nei confronti del Governo austriaco che ha introdotto (finalmente ci è riuscito) i blocchi al Brennero.

Purtroppo dall’agenzia (trascritta di seguito) si apprende, su dichiarazione del Presidente Kurz che la misura è stata concordata con il Governo italiano. Chi è il sottoscrittore di questa intesa? Controllare le condizioni sanitarie ha un senso ma deve valere per tutti e due i Paesi (non è che non vi siano casi di diffusione del virus in altri Paesi europei – la Germania è un riferimento per tutti) .

Introdurre blocchi è il completamento di una scelta di un Paese che approfittando di una situazione difficile porta a compimento il suo disegno. E questo è inaccettabile. Sapere che questo è avvenuto con l’intesa del Governo italiano sarebbe  indispensabile. Si dica se risponde al vero la notizia diffusa dall’agenzia di stampa ed anche a chi si deve attribuire questa iniziativa e quali siano le ragioni. 

Coronavirus: Austria, stop agli ingressi dall’Italia (ANSA) – BOLZANO, 10 MAR – Il cancelliere austriaco Sebastian  Kurz ha annunciato uno stop degli ingressi dall’Italia. “Gli  austriaci, che si trovano in Italia, vengono riportati in  Austria, ma devono restare per due settimane in autoisolamento”,  ha detto Kurz, secondo il quotidiano Der Standard. Il  provvedimento – ha aggiunto – è concordato con l’Italia. WA  10-MAR-20 11:53 

MARTEDI’ 10 MARZO 09:30

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Ormai è cosa nota ma per completezza di documentazione pubblichiamo il nuovo testo del decreto emanato, in serata del 9 marzo dal Presidente del Consiglio che estende a tutto il Paese le misure di contenimento, già assunte in data 8 marzo e limitate alla regione Lombardia ed alcune Province. Il Presidente del Consiglio, preso atto del diffondersi dei contagi, ha deciso l’estensione delle norme già  emanate. Va da sé che invitiamo caldamente tutti a volersi attenere a quanto disposto.

Con l’occasione sono a chiedervi di voler comunicare alla federazione la situazione relativa  alla provincia di vostra competenza, al fine di avere un quadro di riferimento sulle attività di trasporto.

Grazie per la collaborazione.

DOCUMENTO

LUNEDI 9 MARZO ore 15:30

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Da diverse interlocuzioni sembrerebbe che, pur con qualche difficoltà, sostanzialmente le attività delle nostre imprese si siano oggi potute realizzare quasi regolarmente. Resta inteso che qualora vi fossero segnalazioni di altro genere siamo disponibili, come sempre, ad assicurare il nostro intervento.

Sul sito si possono leggere le disposizioni ed i chiarimenti che sono state emanate in queste giornate. Le direttive emanate da alcuni presidenti delle regioni non hanno certo aiutato, ma le precisazioni, soprattutto quelle del dicastero dell’Interno, sono inequivocabili.

Continuiamo a seguire l’evolversi della situazione per tenervi aggiornati su eventuali sviluppi. Certamente sarebbe necessaria una conduzione coordinata,  che dia certezze e non sia portatrice di ulteriori elementi ansiogeni.

Abbiamo anche offerto ai ministeri la nostra disponibilità, qualora trovasse la loro condivisione, di ricorrere alla collaborazione delle nostre sedi per favorire la distribuzione a quegli associati, che eventualmente li chiedessero di guanti e mascherine. Vedremo se la nostra disponibilità sarà presa in considerazione.

In chiusura ritengo necessario proporvi un articolo, apparso sul tg com 24, (clicca qui….) con alcune notizie relative alla diffusione del virus. Ovviamente questo non deve né indurre in allarmi né in cali dell’attenzione nei nostri comportamenti. E’ indispensabile attenersi alle indicazioni fornite dalle Autorità preposte. 

Errori di sottovalutazione potrebbero avere effetti pesanti.
Alla prossima. 

LUNEDI 9 MARZO ore 10:30

Sempre aggiornando la situazione relativa ai divieti di circolazione riguardanti i mezzi pesanti si pubblica la circolare emanata dal Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, a chiarimento ulteriore delle disposizioni fino ad ora emanate.

Riteniamo questa specifica superiore a tutte le ordinanze regionali .

DOCUMENTO

LUNEDI 9 MARZO

LIBERO IL TRANSITO E IL TRASPORTO DELLE MERCI DA/PER LA ZONA ROSSA.

Ordinanza di protezione civile n. 646 dell’8 Marzo 2020, ha chiarito che l’ampliamento della cd zona rossa deciso con dpcm dell’8 Marzo u.s, non ha riflessi sul trasporto merci da/per le località ivi incluse: “è esclusa ogni applicabilità della misura al transito e trasporto merci ed a tutta la filiera produttiva DA E PER LE ZONE INDICATE”.

La nuova zona rossa coincide con l’intera Regione Lombardia, e le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.

DOCUMENTO

DOMENICA ore 18:00

Nonostante le notizie rassicuranti di chi non rappresenta particolarmente l’autotrasporto, che ha dato per risolta, forse un po’ troppo in fretta, la questione che abbiamo seguito oggi (senza il trasporto merci quello che produce il sistema produttivo rimane sui piazzali, aspetto che non andrebbe mai dimenticato) per ora non è emerso alcuna linea certa dalla riunione presso la Protezione civile.

Riassumendo la giornata, pubblico quindi sia la nota del presidente Fontana che rende note le assicurazioni a Lui rilasciate dal presidente Conte, sia la nota del direttore di Confindustria che dà le notizie  rassicuranti che dicevo sopra(?); del ministro Paola De Micheli che assicura entro la serata una Sua circolare esplicativa; inoltre una nota del ministero degli Esteri. Forse non è noto che le imprese alcune già hanno fatto partire gli automezzi, altre organizzato la settimana lavorativa. La querelle comunque continua ed è legata sia alla nota del dicastero degli Esteri che sostiene chiaramente (pubblichiamo anche questa) che i trasporti non sono oggetto di limitazioni ulteriori da quelle previste. Occorre comunque attenzione. Vedremo la nota del Ministro dei trasporti ma devo ricordare che le competenze sulla sanità sono assegnate dalla Costituzione alle regioni. Nel frattempo l’agenzia Dire ha diramato una ulteriore precisazione del ministero dell’Interno che evidenzia ai prefetti che le norme riguarderebbero profili di ordine pubblico e quindi non risulterebbero  coerenti con il quadro normativo le ordinanze delle regioni che hanno emanato direttive anche ai prefetti. Sappiamo il “peso” del dicastero dell’Interno e per questo pubblichiamo anche il comunicato dal ministero. 

Ricordo che Infatti le regioni Campania, Puglia, Abruzzi e Basilicata hanno emanato a loro volta decisioni che in modo esplicito dispongono che tutti coloro che provengono dalle “zone rosse” devono dare comunicazione ed osservare l’isolamento. Un vero e proprio caos organizzato? Non sono in grado di dire più probabilmente un conflitto tra ministeri. Forse ci vorrebbe quel commissario, come Conftrasporto fin dall’inizio aveva richiesto, con pieni poteri, per affrontare questa situazione di emergenza. 

Martin Luther King diceva: “un giorno la paura bussò ad una porta. Il coraggio si alzò ed andò ad aprire. Vide che non c’era nessuno” Che si sia un po’ esagerato nella comunicazione?

Sicuramente, pur nel rispetto dei rispettivi ruoli, in questa vicenda la paura sembra giocare un ruolo o, se preferite,  ognuno cerca la strada per “pararsi” da possibili ritorni negativi di ogni tipo. Il problema è che lo fa sulle spalle di chi ha una attività.  

Questo cari amici, giunti quasi al termine della giornata è la situazione in atto. E’ mio dovere informare tutti della reale situazione. Quindi occhio! Noi saremo sempre pronti ad intervenire per tutelare le imprese ma, nonostante l’abbiamo richiesta sin dal primo giorno, la certezza non esiste ancora pienamente mentre il caos invece dilaga.  

AGENZIA DIRE 08 MAR 16:45 – Dire

CORONAVIRUS. VIMINALE: DIRETTIVE PREFETTI NON SPETTANO A REGIONI

(DIRE) Roma, 8 mar.- “Il ministro dell’Interno, autorità nazionale di pubblica sicurezza, sta predisponendo una direttiva indirizzata a tutti i prefetti per dare attuazione uniforne e coordinata alle disposizioni varate con Dpcm dell’8marzo per contenere la diffusione del coronavirus che investono profili di ordine e sicurezza pubbnlica. Pertanto, ferma restando l’autonamia di ciascun ente nelle materie di competenza nei limiti della legislazione vigente, non risultano coerenti con il quadro normativo le ordinanze delle regioni contenti direttive ai prefetti, che in quanto autorità provinciale di pubblica sicurezza, rispondono unicamente all’autorità nazionale” lo precisa il Viminale (Com/Anb/Dire16:4508-03-20)

***-***
 

NOTA SITO MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Con riferimento dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020, si precisa quanto segue:

TRASFRONTALIERI

Le limitazioni introdotte oggi non vietano gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro. Salvo che siano soggettI a quarantena o che siano risultati positivi al virus, i trasfrontalieri potranno quindi entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa. Gli interessati potranno comprovare il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo, inclusa una dichiarazione che potrà essere resa alle forze di polizia in caso di eventuali controlli.

MERCI

Le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.

Comunque l’ordinanza fa espressamente riferimento a coloro che hanno lasciato le zone interessate al momento delle prime indiscrezioni sul DPCM di oggi. Per cui, considerate le precisazioni già fatte sull’esenzione dei trasporti, appare evidente che i trasportatori non siano soggetti interessati  a queste ordinanze regionali.

DOMENICA ore 16:30

Comunicazione del Segretario Generale FAI Andrea Manfron:

Nota esplicativa al DPCM 8 marzo 2020
Con riferimento dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020, si precisa quanto segue:

TRASFRONTALIERI

Le limitazioni introdotte oggi non vietano gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro. Salvo che siano soggettI a quarantena o che siano risultati positivi al virus, i trasfrontalieri potranno quindi entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa. Gli interessati potranno comprovare il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo, inclusa una dichiarazione che potrà essere resa alle forze di polizia in caso di eventuali controlli.

MERCI

Le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.

DOMENICA ore 12:00

Comunicazione del Presidente Paolo Uggè:

Giungono notizie importanti. Il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, contattato ha riferito di aver parlato con il Presidente del Consiglio avv. Giuseppe Conte che gli ha fornito assicurazioni  che per le imprese di trasporto e per i loro lavoratori che esercitano la loro attività non esistono limitazioni.

Quindi quella frase della dell’articolo 1 lettera a che parla di comprovate esigenze lavorative significa libera operatività per i trasporti.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iscriviti alle nostre News

Ricevi le ultime notizie e aggiornamenti dalla Segreteria, il servizio è gratuito.

Fantastico !!!! Ti ringraziamo per l'iscrizione. Controlla la tua casella di posta o la cartella spam per confermare la tua iscrizione

Share This