Euro 7: il Consiglio U.E adotta una posizione sulle emissioni di autovetture e veicoli pesanti.
In data odierna (25 settembre), il Consiglio dell’ U.E ha adottato la sua posizione (“orientamento generale”) sulla proposta di regolamento sull’omologazione di veicoli a motore e motori, nonché di sistemi, componenti ed entità tecniche indipendenti destinati a tali veicoli, per quanto riguarda le relative emissioni e la durabilità delle batterie, meglio noto come regolamento Euro 7. Il nuovo regolamento — che per la prima volta include nel campo di applicazione di un unico atto giuridico autovetture, furgoni e veicoli pesanti — mira a stabilire regole più appropriate per le emissioni dei veicoli e a ridurre ulteriormente le emissioni di inquinanti atmosferici prodotte dal trasporto su strada.
Nel comunicato stampa si legge che “ Nella sua posizione il Consiglio raggiunge un equilibrio tra prescrizioni rigorose in materia di emissioni dei veicoli e investimenti supplementari per l’industria, in un momento in cui i costruttori europei di autovetture sono in una fase di trasformazione verso la produzione di autovetture a emissioni zero. L’orientamento generale mantiene i limiti di emissione e le condizioni di prova per i veicoli leggeri attualmente applicabili. Nel caso dei veicoli pesanti, i limiti di emissione sono inferiori e le condizioni di prova sono leggermente adeguate. Il regolamento Euro 7 contiene inoltre una disposizione speciale sugli autobus urbani in modo da garantire la coerenza con il nuovo obiettivo di azzeramento delle emissioni entro il 2030 proposto per questi veicoli.”.
Il regolamento Euro 7 fissa limiti per le emissioni diverse da quelle dallo scarico, come il particolato emesso dai freni e dagli pneumatici. Introduce inoltre prescrizioni prestazionali minime per la durabilità della batteria nelle auto elettriche e impone prescrizioni più rigorose per la durata di vita dei veicoli. Il regolamento prevede inoltre l’uso di tecnologie avanzate e di strumenti di monitoraggio delle emissioni.
Forte di questa posizione negoziale, la presidenza del Consiglio avvierà ora dei negoziati con il Parlamento europeo una volta che quest’ultimo avrà formalizzato la sua posizione.
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